lunedì 28 luglio 2014

Innescare il bibi

Questo video mostra come innescare correttamente il bibi a pesca. Occorre ricordare che la grande quantità di liquido contenuto da questo verme lo rende molto attirante ma ci da anche molti problemi quando dobbiamo innescarlo. Occorre procurarsi del filo per il finale (in genere 0,20 0,25 mm) ami del tipo a becco d'aquila con curva ampia e un ago da innesco specifico per il bibi caratterizzato da una estremità appuntita ed una munita di occhiello. Seguite le istruzioni del video e ricordate di essere delicati in tutte le fasi. Ricordate che il segreto per non far svuotare il bibi consiste nel far passare l'ago per i suoi orifizi naturali.

Continua a leggere!

sabato 26 luglio 2014

Prede: il pesce serra


Il pesce serra è uno dei più forti predatori del nostro mare. Pare che la sua diffusione sia aumentata negli anni a causa del riscaldamento delle acque, anche se più di 20 anni fa nel lazio già si pescava a traina questo bellissimo pesce. La presenza di questo pinnuto si averte in maniera inequivocabile. Se siete a pesca e vedete il mare ribollire di pesci, alcuni saltano fuori dall'acqua e si lanciano anche contro gli scogli, poi per ore non si vede la pinna di un pesce ci sono in giro i serra. Il nome pesce serra deriva dal suo apparato boccale dotato di denti aguzzi e molto taglienti, talmente ben architettato da tagliare le lenze ordinarie dei pescatori, tanto da imporre per la sua pesca lenze fatte con la parte finale in acciaio. Il suo corpo è piuttosto allungato, presenta due pinne dorsali di diversa dimensione, colorazione scura al dorso e chiara sulla pancia, raggiunge anche il metro di lunghezza con peso di 6/8 kg. Attualmente sono riportate cature di questo predatore in quasi tutta italia, con particolare frequenza nel lazio, zona che da sempre è stata ricca di catture. Questo predatore pare animato da particolare cattiveria ni confronti delle sue prede, tando da dare a volte l'impressione di attaccare solo per il gusto di uccidere. Predilige i piccoli pesci e quindi lo si trova con molta frequenza in prossimità dei porti e delle foci, dove la presenza dei muggini attira i serra. Altra preda di elezione del serra sono le mormore, infatti spesso se pescate a paf potreste recuperare solo la testa della mormora. Le pesca a questo eccellente predatore viene fatta dala barca, dalla spiaggia e dalla scogliera con le tecniche della traina, paf, pesca col vivo e spinning. L'esca che pare dare le maggiori sodisfazioni è l'innesco del pesce vivo ed in seconda battuta l'innesco della sarda con del polistirolo all'interno per renderla galleggiante. La pesca a serra è sempre divertente e ricca di sorprese e colpi di scenza grazie alla sua capacità di fare lunghi salti fuori dall'acqua e alla possibilità che riesca a tegliare il trave o il terminale con i denti. Anche con la pesca in apnea si riscontrano numerose catture soprattutto in presenza di scogliere e porti. Nei prossimi articoli si parlerà approfonditamente della pesca al serra con le varie discipline.

Continua a leggere!

lunedì 21 luglio 2014

Artificiali: WTD Walkin' the dog

Quando parliamo di wtd si parla spesso di artificiali dimenticando che inizialmente il wtd era una tecnica di recupero studiata per istigare all'attacco i predatori più pigri. Questa tecnica (come quasi tutto nello spinning) non è nata per il salt water ma per insidiare i bass nelle acque interne. Il movimento tipico è quello di un cane che camminando muove il sedere a destra e sinistra, o per dirla in altro modo un movimento sinuoso ad S. Questo modo lento dell'artificiale unito ai movimenti laterali spinge al'attacco il predatore in attesa del assaggio della preda come può essere una spigola o un bass. Per ottenere questo movimento dall'artificiale occorre avere la lenza quasi in bando per poi dare un colpo di polso unito ad una piccola accellerazione del mulinello, si deve procedere in maniera lenta e sinuosa ricordandosi di non tenere il trecciato teso ma appoggiato sull'acqua. Ovviamente poichè gli spinners hanno apprezato questa tecnia di recupero nel corso degli anni sono stati studiato artificiali specifici tra i quali ricordiamo lo Zara spok, Snook, Red Drum, Spotted Sea Trout, Tarpon, Jack Crevalle e Cobia, Sammy Pencil Bait, i mega WTD ed il sempre verde Saltwater Super Spook.

Continua a leggere!

giovedì 10 luglio 2014

Cucinare il pesce serra


La stagione estiva è la più propizia per pescare il pesce serra. Infatti grazie alla presenza di abondante pesce foraggio questo pinnuto è a portata di canna per almeno tre mesi. Una volta pescato il più grande dilemma della moglie/madre del pescatore è : Ma ora come lo cucino?? Di seguito la ricetta per il serra al forno con patate e pomodori. Ingredienti: Pesce serra, patate, pomodori, rosmarino, olio, aglio e prezzemolo. Occorre pescare uno o più pesci serra di almeno 1 kg cadauno. Portateli a casa e rimuovete le interiora e squamateli. Dopo di che ricoprite una teglia con carta da forno e tagliate le patate a fette sottilissime sino a ricoprire tutta la superficie precedentemente oliata, adagiate poi su queste i pomodori fatti a fette. Imbottite la pancia dei serra di prezzemolo, rosmarino, aglio e due pomodorini fatti a pezzi. Adagiate i serra sul letto di patate e pomodori e poi spolverate il tutto con gli aromi, avendo cura di oliare abbondantemente. Per un serra di un kg preventivate una cottura di 25 - 30 minuti. Durante la cottura innaffiatelo spesso col suo sughetto.

Continua a leggere!

martedì 8 luglio 2014

Come si pesca con la nassa

Dopo avere visto le basi sulla pesca con la nassa passiamo alla parte tecnica: abbiamo la nsota nassa e vogliamo sapere dove usarla e come per tirare fuori del pesce. Iniziamo con l'acquistare delle sarde e congeliamole, per averle sempre fresche. Individuiamo poi un punto promettente per la pesca, in genere si va sul misto per poter mirare ai polpi, le seppie, grossi granchi, gronchi, murene e pesci in genere. I porti e le dighe foranee sono spot d'eccellenza, ma anche scogliere sommerse, pareti di roccia, misto in genere, qualche secca per le seppie .raggiungiamo lo spot in barca, gommone, gozzo, mettiamo le nostre eshce, in genere congelate, nell'apposita sacca porta esche e caliamo la nassa dopo esserci assicurati che la boa segnalatrice sia affiorante e visibile. Caliamo più nasse, non troppo vicine ma nemmeno lontane, ed aspettiamo un tempo che va dai 30 minuti alle 12 ore. Dopo di che salpiamo le nasse e prendiamo il pescato, Occhio a lasciare le nasse incustodite se ci sono ladruncoli in giro. Se le nasse sono vuote potete anche rimetterle in mare, salpandole di nuovo sucessivamente. Un punto importante è l'apertura della nassa, non deve mai essere chiusa del tutto, perchè le prede non forzano la rete, ma si infilano negli anfratti. Lasciate minimo 2 cm di apertura, anche di più se presumete vi siano prede grosse. Non temete che possano poi uscire perchè in pratica è impossibile. Fateci sapere i risultati delle vostre pesche.
Metto qui nel testo il mesaggio di Remo ad integrazione del post: La pesca con le nasse è molto proficua anche in primavera per le seppie che vengono a depositare le uova. In questo caso non serve l'esca ,nelle nasse si inserisce di solito dei rami d'alloro oppure i nastri neri per legare i bancali. Se volete ottenere il massimo lasciate nella nassa una seppia femmina e vedrete che risultati. Non è semplice riconoscere la femmina, di solito è sempre più piccola dei esemplari maschi e ponendola sul dorso al suo interno si notano due sacche bianche, da noi le chiamano le "poccette". (almeno cosi è stato spiegato a me)In primavera i maschi fanno a gara per fecondare le uova delle seppie femmine quindi se lasciate una femmina nella nassa non è raro che il giorno dopo ci trovate 10 e più spasimanti in sua compagnia. Altra cosa importante è che per praticare la pesca con le nasse serve il permesso! Una volta lo rilasciava la capitaneria mentre adesso va richiesto in regione. Bisogna presentarsi l'anno prima in cui si vuole praticare questa disciplina e portarsi 2 foto , marca da bollo da € 14,62 e riempire un modulo con i dati della barca che si utilizza. Il permesso arriva l'anno successivo per posta sotto forma di un tesserino il quale va rinnovato di anno in anno. Non ha niente a che vedere con il censimento! Con questo permesso, solo cosi, si puo anche usare il parangale con massimo 200 ami. Sulla tessera è evidenziato il numero da apporre ai segnali che lasceremo in mare e che dovranno essere di colore giallo. Spero di essere stato utile, Remo.

Continua a leggere!