lunedì 28 ottobre 2013

Il nodo di sangue


Il nodo di sangue è un nodo molto usato a pesca quando abbiamo la necessità di unire due lenze di diametri simili. Potrete usarlo quando legherete uno shock leader al filo in bobbina o se malauguratamente vi si spezza il filo della bobbina o dovete spezzarlo voi a causa di una parrucca. Nella pesca alla bolognese risulta utile per legare la montatura al trave, all'inglese per legare lo shock leader alla lenza affondante. Seguite le istruzioni e cimentatevi a casa in numerose prove e vedrete che una volta in spiaggia lo potrete eseguire ad occhi chiusi.


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martedì 22 ottobre 2013

I galleggianti a bolognese

Nella pesca a bolognese riveste grande importanza la scelta del galleggiante in quanto questo ha il compito di segnalarci l'attività che pesci, corrente e vento hanno sul nostro calamento. Le informazioni da veicolare sul galleggiante sono tantissime e riguardano la grammatura, l'antenna, l'asta, il corpo, lo starlight. Con questo articolo cercheremo di darvi le informazioni di base, da approfondire poi in base alle vostre esigenze con articoli più dettagliati. Il primo consiglio che possiamo darvi è di non acquistare prodotti scadenti in quanto potrebbero lasciarvi nel momento del bisogno. Inoltre l'acquisto di galleggianti di qualità si ripercuote sia sulle caratteristiche tecniche che sulla qualità dei materiali. La prima distinzione che possiamo fare è in base alla possibilità di alloggiare lo starlight. I galleggianti che hanno questa possibilità montano una grossa antenna che poi va sostituita dallo starlight. Hanno il vantagio di poter montare la luce in pochissimi secondi, ma al contempo la grossa antenna influenza negativamente l'affondamento rispetto ai galleggianti con antenna sottile. Quindi è sempre consigliabile usare il galleggiante con antenna di giorno e solo all'imbrunire sostituirlo con quello con starlight. Per ciò che concerne le forme possiamo ricordare che quelle affusolate offrono poca resistenza all'affondamento, quindi sono ottimi per pesci sospettosi come la spigola, ma a mare mosso non sono per nulla idonei in quanto restituiscono molte false abbocate. Quindi all'aumentare del moto ondoso occorre scegliere galleggianti via via più rotondi, con maggiore resistenza all'affondamento e quindi più stabili nelle onde. Analogamente la lunghezza dell'asta dona stabilità al galleggiante, quindi quelli con asta lunga sono più stabili e segnalano meglio. Le grammature variano da 0.1 a 5 grammi. Da 0.1 a 0.5 grami sono consigliati per la sola roubasienne, mentre le misure maggiori sono gestibili con la bolognese. la grammatura giusta va scelta in base al fondale, pesci ed esca, ricordando sempre di utilizzare la minore grammatura possibile se vogliamo insidiare la spigola o altri pesci sospettosi.

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domenica 20 ottobre 2013

Scacciare i topi

Spesso capita di andare a pesca in uno spot promettente, la pescata va nel verso giusto, i pesci ci sono ma all'improvviso ci rendiamo conto di avere compagnia. Alla famiglia dei ratti appartengono tantissime specie di animali ma tra tutti i più diffusi sono i topi. Siano essi di campagna o di fogna hanno un enorme potenziale distrutivo basato sulla loro capacità di mangiare praticamente di tutto. Spesso colonizzano anche zone a ridosso del mare, sopratutto scogliere e moli, dove trovano facilmente cibo e tane e sono poco combattuti. Infatti che io sappia al momento asl e comuni fanno poco o nulla per evitare che le scogliere divengano approdo sicuro per ciurme di topi affamati. Per il pescatore diurno il problema non sussiste in quanto con la luce difficilmente i topi si muovono allo scoperto. Il problema nasce alla notte sopratutto se abbiamo con noi della pastura o meglio delle sarde. A tale proposito conosco pescastori che in corsica pescando a surfcasting sono stati etteralmente assaliti da frotte di topi, un vero incubo. Per ovviare a questo piccolo inconveniente possiamo mettere in atto tutta una serie di azione per scoraggiare l'avvicinamento dei ratti e spingerli a tenersi a distanza. Iniziamo a tenere il cibo semrpe chiuso nello zaino, e se possibile appendiamo al tripode per evitare che i topi ne facciano un banchetto. Poi se pasturiamo evitiamo di spargere pastura in giro, teniamola nel secchio ed evitiamo di lasciare roba in giro, sopratutto pezzi di sarda che attirano i topi da molto lontano. Portiamo con noi dei petardi e spariamoli di notte appena avvertiamo lapresenza die topi, in questo modo si allontaneranno per un bel po, inoltre possiamo portare a pesca una radiolina e lasciarla accesa vecchio rimedio usato sulle scogliere per tenere lontani i ratti. Infine se proprio temete l'assalto dei ratti ola zona è molto infestata portate con voi uno di quesgli aggeggi ad ultrasuoni che si vendono nelle ferramenta per allontanare i topi, di certo otterrete un buon risultato. Ricordate che i problemi maggiori si hanno in estate, grazie al caldoe d alla maggiore disponibilità di cibo. In inverno abbiamo anche le mareggiate che cmunque contribuiscono ad abbattere le popolazioni di topi (fatevi un giro sulla spiaggia vicino la scogliera dopo una mareggiata violenta). Comunque se avete messo in pratica tutti questi accorgimenti e non vi siete liberati dei topi cambiate spot, di certo pescherete più rilassati.

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domenica 13 ottobre 2013

Esche: le Corbole

Le corbole sono una di quelle esche poco usate e poco pubblicizzate, un segreto direi, ma molto promettente a pesca. ' molto usata nelle zone del nord est Italia dove i pescatori se le procurano da soli e le innescano epr la ricerca di orate, spigole ed ombrine. Si presenta come un incrocio tra un gamberetto e un paguro fuori dal guscio ( per sommi capi ) ed è un crostaceo tipico delle zone lagunari, predilige il fango e le acque medio ferme. Spesso la si trova la dove le vongole si riproducono e crescono alla grande. Non si vedono spesso in giro ma con la basa marea lasciano la tana scavata nel substrato per piccoli spostamenti. Si nutrono di alghe, resti di organismi in decomposizione e quant'altro si trovi nel fango che contenga proteine ( in questo è simile al muriddu e all'arenicola). La sua potenza attrattiva è data dal suo innesco intero che inganna il predatore che si trova di fronte una preda molto ambita ma che raramente riesce a catturare. Ovviamente il massimo effetto catturante si ha con l'innesco vivo con amo pasato nel mezzo della coda o in alternativa (per i pesci che attaccano dalla testa) con una lieve puntura nella zona del carapace subito dopo la testa. Innescando la corbola possiamo insidiare le orate, le spigole e le ombrine, ma non sono rari i casi di saraghi catturati con le grosse corbole innescate per la testa. Spesso le corbole si trovano anche nei negozi, ma in questo caso le esche in genere sono congelate hanno il grosso difetto di sfaldarsi una volta scongelate. La loro difusione è certamente nazionale, anche se spesso al sud italia occorre prenotarle poichè ne arrivano davvero poche. Quelle grosse si usano dalla spiaggia o a bolentino mentre le piccole sono ottime a bolognese, usate come se fosse un gamberetto vivo. Attualemte non mi risultano utilizzi in cucina, ma in merito a questo aspetto mi farebbe piacere ricevere segnalazioni da parte di voi lettori. Nel prossimo articolo parleremo di come catturare le corbole e come conservarle sino alla prima battuta di pesca.

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giovedì 10 ottobre 2013

Report dall'Irlanda


Sono appena rientrato da un viaggio in irlanda, patrtia della pesca all'inglese e territorio di elezione per questa tecnica. Confermo la passione della popolazione per la pesca all'inglese e la necessità di questa tecnica per ovviare ai problemi di vento e pioggia che renderebbero la pesca alla bolognese inadeguata. Sono stato in diversi negozi di pesca e posso affermare che l'assortimento è pari a quello italiano, ovvero fili pesi e galleggianti sono gli stessi rispetto ai nostri. I prezzi anche sono davvero allineati. anche per prodotti particolari, tipo i panchetti della Shakespere. Questo mi è parso strano poichè alcuni prodotti, tipo i crystal waggler, dovrebbero essere più economici essendo sviluppati e commerializzati (prodotti nn saprei) sempre in UK o Eire. Li costavano sempre 2,5 euro ma non erano corredati di astine di ricambio come quelli che si possono acquistare on line. I galleggianti sonos olo a penna di pavone, quelli in plastica che si trovano qui economici e commerciali nn esistono, come nn esistono le grammature ma solo il peso portato con le misure inglesi. Ovvio dire che si pescano soprattutto le carpe all'inglese mentre è molto popolare la pesca a mosca per insidiare il salmone. La crisi si vede anche nei negozi di pesca locale, anche se si respira comunque un'aria di passione e ripetto per le tecniche di epsca che probabilmente qui in italia viene stemperata dall'aspetto commerciale del lavoro.In definitiva ottimi prodotti e prezzi allineati ai nostri, l'unica differenza significativa pare essere l'ottimo assortimento di prodotti da noi rari, tipo i galleggianti in vera penna di pavone.

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martedì 8 ottobre 2013

Il barchino divergente

Oggi mentre ero su facebook alla ricerca di nuovi spunti per articoli mi sono imbattuto nella gallery di un utente che aveva delle foto molto belle del suo barchino divergente. Sono rimasto talmente colpito dalla chiarezza delle immagini che non ho saputo resitere alla tentazione e gli ho chiesto di potere utilizzare le immagini per questo blog. Il barchino divergente è una tecnica di pesca molto fruttuosa che si basa su di un piccolo catamarano di legno che grazie alle sue caratteristiche costruttive se tirato da riva tende ad andare verso il largo. Per megli dire se camminiamo lungo la riva e tiriamo il barchino questo diverge verso il largo viaggiando parallelo alla battigia. Al "trave" di nylon doppio vengono attaccati, opportunamente distanziati, piccoli artificiali siliconici che per effetto della trazione nuoteranno distanziati tra di loro e tutti paralleli. La pesca quindi consiste in lunghe passeggiate lungo la spiaggia con soste solo per slamare le prede (molte spigole) o per iniziare il viaggio di ritorno. Con il tempo si imparano sia gli spot più fruttosi che le distanze di pesca idonee allo spot. Insomma si diventa specialisti di uan pesca molto faticosa ma davvero redditizia che potremmo classificare come una traina da riva. Provate rimarrete estasiati alla prima cattura. Clicca qui per vedere un video di pesca con il barchino divergente.



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lunedì 7 ottobre 2013

Pesca in apnea

In questo articolo voglio illustrarvi brevemente le tecniche di pescasub più comuni. Prima di parlare delle tecniche di pesca però è doveroso fare un breve accenno all’apnea. Il termine apnea sta ad indicare l’assenza prolungata di respiro. Poiché l’apnea è alla base della pescasub è necessario conoscere le procedure corrette per prolungarla e soprattutto per pescare senza mettere a rischio noi stessi. Le cinque regole che bisogna tenere sempre presenti quando si va a mare sono :

  1. Mai sfidare il mare perchè la maggior parte delle volte non perdona
  2. Mai pescare da soli,è necessario andare almeno in coppia
  3. Utilizzare sempre una boa di segnalazione
  4. Non arrivare mai al limite delle proprie capacita' fisiche
  5. Andare in acqua soltanto se si e' in buone condizioni fisiche e psicologiche
Adesso esaminiamo brevemente la tecnica corretta di respirazione. Contrariamente a quanto si credeva fino a qualche anno fa prima di immergersi non si deve MAI iperventilare poiché questo può portare alla sincope. L’iperventilazione comporta un abbassamento della concentrazione di CO2 nel sangue,mentre non comporta variazioni della concentrazione di O2 . I recettori nervosi responsabili del bisogno d’aria sono attivati da un aumento della concertazione di CO2 mentre non sono in grado di avvertire variazioni della concentrazione di O2 , per questo motivo l’iperventilazione non permette di capire quando il livello di O2 è pericolosamente calato. A quel punto si va ipossia con perdita di conoscenza (sincope). L’apnea va migliorata prima con la mente,esistono delle tecniche di rilassamento che permettono di sgombrare il cervello facendo bruciare meno ossigeno. Ovviamente oltre alle tecniche di rilassamento è necessario conoscere anche le tecniche di respirazione che consentono di migliorare l’apnea. La tecnica di respirazione più efficace è sicuramente la respirazione diaframmatica. Questa respirazione si effettua impiegando solo il muscolo diaframmatico (nella pancia). La respirazione diaframmatica permette di allargare la cassa toracica e quindi permette di allargare al massimo i polmoni incamerando più ossigeno possibile. é importante ricordare che in una corretta respirazione diaframmatica i tempi di espirazione devono essere il doppio di quelli di inspirazione,ovvero se si inspira per 10 secondi si deve espirare per 20. Il primo respiro dopo l’immersione deve essere breve,per recuperare più brevemente possibile ossigeno e per non svuotare completamente le scorte di ossigeno rimaste. A questo punto è possibile effettuare un’iperventilazione con lo scopo di recuperare,questa però non deve durare più di una quarantina di secondi e deve essere distanziata qualche minuto dalla respirazione che precede l’immersione successiva. Per approfondire tecniche, conoscere le prede e le ricette per gustosi piatti a base del pescato, comprare e vendere attrezzature, o semplicemente condividere esperienze, foto e video venite a trovarci sul nostro forum AmoPescaSub.

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martedì 1 ottobre 2013

Piombi a perdere

La pesca a fondo, il surfcasting, il rockfishing e il carpfishing non possono prescindere dal piombo. Infatti in tutti questi casi il piombo ha la funzione di portare lontano l'esca e di assicurarla al fondo, anche in presenza di scogli o altri ostacoli sommersi. In presenza di questi il piombo però può rimanere incastrato e diventa difficile (se non impossibile) recuparare il calamento. In questi casi per evitare rotture della lenza all'attacco tra lo shock leader e la lenza della bobbina occorre utilizzare qualche cosa che ci consenta di rimanere in acqua il solo piombo, recuperando il complesso pescante con relativo pesce attaccato. L'escamotage in questione potrebbe essere l'attaco del piombo con un alenza più sottile dello shock leader e del filo in bobbina, per avere la sua rottura nel momento in cui andiamo a forzare. Per fare un esempio concerto immaginiamo di avere 035 in bobbina e 0,50 come SL. Alla fine del terminale inseriremo 20 cm di filo del diametro 0,30. Quando il piombo rimarrà incastrato tra gli scogli dovremo solo forzare il recupero e come per incanto rimarrempo il solo piombo a mare, recuperando tutto il resto. A questo punto occorre ricordare che i piombi ormai costano circa un euro cadauno, e lasciarne 20 a mare per pescata potrebbe essere oneroso. Possiamo quindi usare qualche cosa di economico e pescante che faccia al caso notro. Io vi posso consigliare l'utilizzo di bulloni grossi, perni + bulloni, candele della macchina (ottime per sostituire i 150 gr), sassi muniti di agganci, piombi self made. Tutte cose economiche e che costano poco. Ricordate solo che pescando con questo sistema non potete forzare il lancio poichè l'ultima parte del terminale sarà anche la più sottile.

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