lunedì 15 luglio 2013

Pescare il cefalo a bolognese


La pesca del cefalo è una delle tecniche più emozionanti e snervanti per il pescatore. L'azione di pesca prevede numerosissime affondate del galleggiante alle quali segue la ferrata a vuoto, sino al momento in cui il pescatore capisce l'esatto istante in cui ferrare. Cio avviene a causa dell'apparato boccale del cefalo che lo porta a succhiare l'esca senza ingoiarla. Quindi quando il galleggiante si muove l'esca è fuori dalla bocca. Per poterlo allamare occorre posizionare correttamente esca e amo e misurare correttamente il fondo, oltre ad avere una montatura che tenga l'esca a pochi mm dal fondo. Per raggiungere questo obiettivo andiamo a pesca con un galleggiante da 3 grammi dalla forma affusolata (l'affondata sarà più dolce) e inseriamo all'estremità opposta della montatura il nostro amo. A circa 50 cm dall'amo mettiamo un pallino da 2,5 gr e poi a scalare 4 pallini da 0,10 gr, lasciando tra l'amo e l'ultimo pallino 15 cm. Io preferisco usare il bigattino, e quindi uso amo del 20, volendo potete utilizzare anche la pastura sull'amo, e quindi usarne uno leggermente più grande. Ricordatevi di pasturare in base al fondo ma senza esagerare.

3 Comments:

Anonimo said...

E' vero e non a caso è una delle discipline più difficili che non tutti sono in grado d' affrontare oltre alla bolognese anche la canna fissa aggiungo.

Anonimo said...

CON AMO E GALLEGGIANTE E' DIFFICILE NN LO METTO IN DUBBIO .
MA SE PESCATE CON UN CANNUCCIELLO E FRUSTINO CON UN BUON 0,25 MM E UNA BELLA POLPARA COPERTA DI PASTURA FATTA CON IL PAN CARRE' E' MOLTO MA MOLTO PIU SEMPLICE PESCARLI E ANKE DI GRANDE TAGLIA.
BYE BYE.

Anonimo said...

non mi sembri un pescatore,dimostra quello che sai fare con un solo amo